Il mondo dei padroni. Il nuovo numero de La Città di Zoe

Di Matteo Iannitti

Qualche ora prima di diventare ufficialmente Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump ha lanciato sul mercato delle criptovalute una sua personale meme coin chiamata $Trump. Nel giro di qualche ora la capitalizzazione sul mercato di questa criptovaluta è passata da 18 centesimi a 80 dollari, con un incremento di più del 50000%. In due giorni, con questa operazione, Trump ha guadagnato 12 miliardi di dollari. 250 milioni l’ora, 4 milioni al minuto, 70 mila dollari al secondo. 70 mila dollari sono il salario annuale dei ricchi abitanti di Svizzera e Islanda, sono il doppio del salario annuale di gran parte dei cittadini europei. Dieci volte il salario di un cittadino di un paese in via di sviluppo. 70 mila dollari sono una cifra che miliardi di persone al mondo non avranno mai a disposizione nella loro vita. Trump li guadagna in un secondo. All’insediamento del Presidente USA erano presenti tutti gli amministratori delegati delle principali multinazionali del mondo. Più potenti di qualsiasi rappresentante istituzionale. I padroni dei governi.

Secondo le Nazioni Unite, il livello di povertà assoluta è fissato a 2,15 euro al giorno. Ovvero meno di 1000 euro l’anno. Nel 2024, 700 milioni di persone hanno vissuto con meno di due euro al giorno. Secondo il report annuale della Confederazione Sindacale Internazionale solo in otto paesi del mondo sono rispettati i diritti dei lavoratori, esistono organizzazioni sindacali riconosciute e libere di agire, le violazioni dei diritti dei lavoratori sono sporadiche. I paesi sono Austria, Danimarca, Germania, Islanda, Irlanda, Norvegia, Svezia e Italia. In tutto il resto del mondo i lavoratori non sono tutelati e gli abusi sono all’ordine del giorno, così come le rappresaglie, le violenze, gli omicidi di lavoratori e sindacalisti. Le condizioni dei lavoratori peggiorano drammaticamente quando i paesi entrano in guerra. I lavoratori meno tutelati e più sfruttati sono i palestinesi, i bielorussi, gli yemeniti, gli afgani, gli ucraini, i russi, gli haitiani. Prime vittime delle guerre dei padroni. Esistono mille tipi di padroni. Tutti uguali in una cosa: si sentono proprietari della vita delle persone. Pensano di poter comprare o rubare la libertà e maturano la convinzione di essere superiori, più preziosi, più importanti di altri esseri umani. Vale per Musk e per Trump, vale per lo sporco schiavista che gestisce fabbriche in Medio Oriente, vale per il mafioso ucraino, per l’oligarca russo, vale per il frikkettone italiano di sinistra che non paga i dipendenti, vale per il padre che crede di possedere la tua vita, per il marito che crede che tu sia di sua proprietà, vale per il fratello che deve importi le sue scelte.

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